IL CODICE DA VINCI
Mons. Antonio Livi, Preside della Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Lateranense (Roma), ha parole chiare, efficaci e profonde su questo libro. “Il romanzo di Dan Brown ha avuto un successo che potremmo definire insperato (considerate le proporzioni planetarie che ha assunto), anche se si tratta di un successo certamente ricercato e abilmente ottenuto. In particolare, sorprende la rapidità con cui è diventato un best-seller mondiale”. È indubitabile che questo libro è stato un attacco al cuore del cristianesimo per colpire, offendere e infangare la persona di Gesù e tutto quanto Egli ha detto, fatto e istituito. Si è trattato di una diffamazione programmata, sostenuta e protetta da una potente lobby non solo pubblicitaria. “Il nucleo essenziale delle critiche rivolte da più parti a questo libro è la rilevata ambiguità o meglio malafede dell’autore. La critica è unanime nel riconoscere che il libro è fondamentalmente “falso”. Goffredo Fofi. “C’è anche chi prende sul serio le corbellerie storico-filosofiche /…/ di questo paganesimo da fumetto” (Il Sole -24 Ore, n. 36, 6/2/2005, p. 34). /…/ Questa moderna gnosi si inserisce in una strategia precisa. /…/ Il laicismo è l’espressione contemporanea di un movimento culturale che, partendo dall’Illuminismo, ha fatto strada fino ad incarnarsi nella politica delle logge massoniche, prima europee (Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia) poi americane. Tale politica ha avuto come primario obiettivo strategico la distruzione dell’autorevolezza e dell’autonomia della Chiesa cattolica; da qui la lotta senza quartiere contro il suo potere culturale (le Università, le Accademie scientifiche, le scuole), contro il suo influsso sociale (le istituzioni di assistenza e di beneficenza) , contro la credibilità in campo dogmatico e morale. |
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Il laicismo ha sempre mirato alla demolizione del dogma cioè alla verità rivelata da Dio e garantita dal magistero ecclesiastico. /…/ La cultura massonica ha portato avanti un programma di lotta alle religioni rivelate (particolarmente al cattolicesimo) [programma chiaramente espresso da Dan Brown a pp. 401-402 del suo libro dove dice: “TUTTE LE RELIGIONI DEL MONDO SONO BASATE SU FALSIFICAZIONII” ]/…/ Oggi le armi del laicismo non sono più quelle tradizionali della cultura d’élite ma quelle più efficienti della cultura di massa e de mass media. /…/ In conclusione. Milioni di persone hanno «creduto» alle storie inventate da Dan Brown perché, più o meno consapevolmente, volevano crederci, perché hanno voluto escludere a priori che la religione cristiana fosse quella vera. Tanta gente aveva bisogno di argomenti contro la pretesa di verità del cristianesimo, e non importa che siano falsi. Gli argomenti che permettono di respingere la verità cristiana non devono necessariamente convincere una persona dotata di spirito critico: basta che in definitiva «servano». Sono argomenti di cui non si può dimostrare l’attendibilità, ma questo non è un problema, perché la scelta è già stata compiuta: si tratta di nutrire l’immaginazione con favole che rendano più plausibile e più bello ciò che già si crede” (Postfazione al libro di José Antonio Ullate Fabo, Contro il Codice da Vinci. Le mistificazioni di Dan Brown e la verità cattolica, Sperling & Kupfer editori, Milano 2005).
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LA POPSTAR MADONNA
Il Card. Ersilio Tonini: “L’ultimo show di Madonna (a Los Angeles, 21/5/2006) è come il Codice da Vinci di Dan Brown: un modo per fare soldi offendendo la religione. Madonna s’infila una corona di spine e si fa appendere ad una colossale croce lastricata di cristalli Swarovski: una trovata blasfema e irriverente per fare soldi scimmiottando Cristo. /…/ Il prossimo 6 agosto, Madonna ripeterà questa stessa esibizione a Roma, allo stadio Olimpico. Inoltre la croce usata da Madonna è costata 5 milioni di euro, quasi 10 miliardi di vecchie lire, che potevano essere spesi per aiutare a sconfiggere il dramma della fame nel mondo. /…/ È un modo subdolo per far soldi, per vendere dischi, per finire in prima pagina con il titolo: “Madonna si crocifigge”. /…/ Oggi irridere o perlomeno mettere in discussione la religione cattolica sembra sia di moda. Prenda Dan Brown e il suo Codice da Vinci”. /…/ La Chiesa anglicana ha definito “offensivo e pericoloso” questo primo concerto di Madonna. /…/ Trovo questo miscuglio di sacro e blasfemo di uno stridore infinito (Di Più, 5/6/2006, pp. 25-27). |
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SCRITTORE TUNISINO
Il cartellone pubblicitario voluto dal tunisino Chokri Ben Chikha per la sua opera “Nostra Signora delle Fiandre”, messa in scena in Belgio, è costituito da un’immagine in cui si vede la Madonna con il seno scoperto (ma non per allattare il Bambino, ma senza motivo) e una scodella di sangue in mano. E nessuno protesta.
BASTA CON SPETTACOLI CHE OFFENDONO LA SENSIBILITÀ RELIGIOSA DEI FEDELI, DI QUALSIASI RELIGIONE.
In questi ultimi anni è di moda offendere la religione cristiana: si pensi a Marilyn Manson. Si pensi ai tanti, troppi, complessi rock che sistematicamente sono blasfemi nei riguardi della religione cattolica. Ma si pensi anche, in un campo completamente diverso, a politici, come Enrico Boselli (Sdi-Rosa nel Pugno), che durante il 4° Congresso nazionale dello SDI, a Fiuggi, 3-5 febbraio 2006, pur di guadagnare questa volta dei voti, grida dal palco: “Bruciamo i crocifissi”! |
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