![]() |
![]() |
|
|
||
Home > DOCUMENTI > Catechesi sull'APOCALISSE > CAPITOLO 19 |
[20] MA LA BESTIA FU CATTURATA E CON ESSA IL FALSO PROFETA CHE ALLA SUA PRESENZA AVEVA OPERATO QUEI PORTENTI CON I QUALI AVEVA SEDOTTO QUANTI AVEVAN RICEVUTO IL MARCHIO DELLA BESTIA E NE AVEVANO ADORATO LA STATUA. AMBEDUE FURONO GETTATI VIVI NELLO STAGNO DI FUOCO, ARDENTE DI ZOLFO. |
![]() |
B) “Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo”. Tutti e due insieme: come insieme hanno vissuto e collaborato per bestemmiare e offendere Gesù, così è giusto che insieme vengano gettati nello stagno di fuoco e zolfo (l’inferno), e in quel terribile tormento eterno vivranno insieme, pagando insieme le loro abominevoli colpe. C) Il testo afferma che solo loro due, e non anche il Diavolo (non dice: “tutti e tre”), vengono gettati nello stagno di fuoco. È contro il testo, allora, affermare che insieme ai due, sia gettato nello stagno di fuoco anche il Drago, il Diavolo. Il diavolo avrà questa stessa sorte, raggiungerà cioè i suoi due compari, solo dopo il “millennio” (cfr. Ap 20,10). Tra i due avvenimenti c’è differenza di circostanze e di storie e c’è differenza cronologica. D) Il testo dice che furono gettati vivi: può darsi che siano inghiottiti dalla terra come Datan (cfr. Nm 16,30) che, pure lui, parlava e agiva sistematicamente contro Dio e contro Mosè con un’ostilità preconcetta, subdola e odiosa. L’essere gettati vivi rivela quanto sia terribile la punizione. |
E) Lo stagno di fuoco: è il luogo della pena eterna (cfr. Ap 14,10); è l’inferno. F) “L’immagine del “lago di fuoco” letta sullo sfondo delle sue molteplici evocazioni anticotestamentarie (Is 63, 1-6; Sal 2; Ez 39) ci fa accorgere che siamo di fronte ad una rilettura del “giorno di Jahvè”. Il giorno del rendiconto; il tema del giudizio” (Bruno Maggioni, L’Apocalisse, Cittadella Editrice, 2003, p. 208). [21] TUTTI GLI ALTRI FURONO UCCISI DALLA SPADA CHE USCIVA DI BOCCA AL CAVALIERE; E TUTTI GLI UCCELLI SI SAZIARONO DELLE LORO CARNI. |
Sono uccisi e dati in pasto agli uccelli del cielo, come i cadaveri del diluvio. Lo schema di riferimento è lo stesso del diluvio: come col diluvio Dio eliminò tutti gli uomini empi, lasciando solo Noé e la sua famiglia e diede inizio ad un’epoca nuova, così alla fine dei tempi Dio eliminerà tutti gli idolatri e gli scellerati seguaci della Bestia e darà inizio ad un’epoca nuova, con una terra abitata solo da coloro che hanno rifiutato il marchio della Bestia. C) “E tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni”. È un richiamo dal versetto 17. La disfatta sarà piena, terribile, rapida, umiliante e ridicolizzerà la pretesa di onnipotenza della Bestia e dei suoi seguaci. È il segno di una fine misera, infame, com’era stata la loro vita. Potrebbe venire in mente il detto di Gesù: “Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi” (Mt 24,28; Lc 17,37). Con la sconfitta dell’Anticristo il demonio riceve una sconfitta grande, bruciante, terribile, ma non è ancora, per lui, quella finale e definitiva che leggeremo solo in Ap 20. “La condanna delle forze del male segue l’ordine inverso alla loro comparsa: 1) il Dragone (cap 12) ; 2) la Bestia e il suo Profeta (cap. 13); 3) Babilonia la grande (cap. 14). |
![]() |
L’ordine della condanna è inverso: 1) Babilonia la grande (cap. 17-18); 2) la Bestia e il suo Profeta (cap 19); 3) il Dragone (cap. 20)” (Bruno Maggioni, l’Apocalisse per una lettura profetica del tempo presente, Cittadella editrice, Assisi, 2003, pp. 176-177). FINE DEI TEMPI DOTTRINA COMUNE |
![]() |
"Dopo l'eliminazione della breve signoria dell'Anticristo, ci sarà la beatitudine del regno millenario, nel quale domineranno, con Cristo anche i giusti risorti. Al termine dei mille anni gli empi rialzeranno un'altra volta il capo e il giudizio finale apporterà la definitiva separazione tra il cielo e l'inferno" (Divinae Institutiones, Libro VII. - B. Altaner, Patrologia, Marietti, 1981, p. 190). “Tale regno dei giusti – sulla terra - durerà per mille anni. /.../ Gli animali, deposta la loro ferocia, saranno mansueti: il lupo passeggerà tra le greggi senza recare danno, il vitello andrà al pascolo insieme al leone (cfr. Is 11, 6-9; 65, 25). /…/ Passati i mille anni e sciolto nuovamente il principe dei demoni, i gentili si ribelleranno contro i giusti e una moltitudine immensa darà assalto alla Città Santa (cfr. Ap 20, 7-10). Allora sarà fatto da Dio l'ultimo Giudizio" (Epitome Divinarum Institutionum, Cap. 72; Migne, PL, VI, col. 1091-1092). |
“Le “Istituzioni divine” descrivono il susseguirsi dei seimila anni di questo mondo in una cornice escatologica. Alla fine dei sei millenni, si scatenerà la grande ribellione dei senza legge, che San Giovanni Apostolo e molti Padri identificano nell'incarnazione "dello spirito dell'Anticristo". Per Lattanzio ci sarà UNA DUPLICE RAPPRESAGLIA da parte di questo spirito malvagio e UNA DUPLICE SCONFITTA DELLO STESSO. Ci saranno due giudizi, ma di natura diversa. A ciascuna sconfitta seguirà un “giudizio": 1) il primo precederà l'era della pace universale; 2) il secondo avrà luogo allo spirare di questo periodo. Come San Giovanni nel diciannovesimo e ventesimo capitolo dell'Apocalisse, Lattanzio prefigura un "grande giudizio" e la condanna del "principe dei demoni" cui seguirà, al completamento "di quei mille anni", la sconfitta definitiva del diavolo e il "Giudizio Universale". Questa cronologia riflette quella dell'Apocalisse, in quanto pone la sconfitta del male in un periodo precedente all'era, assieme alla sconfitta del “falso profeta e della bestia”; inoltre, pone la sconfitta finale del male e il Giudizio Universale dopo l'era, assieme alla sconfitta di Gog e Magog. Scrive Lattanzio nei capitoli 14 e 24 della sua opera:
“Poiché tutte le opere di Dio sono state completate in sei giorni, il mondo conserverà il suo stato presente per sei ere, ovvero, per seimila anni. Il grande Giorno del Signore, infatti, è lungo quanto un ciclo di mille anni, come dimostra il profeta quando asserisce: "Sì, mille anni ai tuoi occhi sono come un giorno di ieri" (Sal 89,4). E, a somiglianza di Dio che ha faticato durante questi sei giorni creando opere così immense, anche la fede in Lui e la sua verità dovranno faticare nel corso di questi seimila anni, in cui prevale e detta legge la cattiveria. Ed ancora, poiché Dio, dopo aver ultimato le sue opere, si è riposato nel settimo giorno santificandolo, alla fine dei seimila anni tutte le cattiverie verranno bandite dal mondo e la giustizia regnerà per mille anni; e vi sarà tranquillità e riposo dalle fatiche che il mondo ha affrontato per tanto tempo”. “Pertanto, il Figlio dell'altissimo e potentissimo Dio verrà /…/ Ma Egli, dopo aver distrutto la malvagità, pronunciato il suo grande giudizio e richiamato in vita tutti i giusti che sono vissuti fin dal principio, stabilirà la sua dimora fra gli uomini per mille anni, e li governerà con leggi giustissime... Coloro che, a quel tempo, vivranno nei loro corpi non morranno, anzi durante quei mille anni genereranno una grande moltitudine e la loro progenie sarà santa e amata da Dio... All'incirca nello stesso periodo, anche il principe dei demoni, ideatore di tutto il male, sarà posto in catene e gettato in prigione per i mille anni di dominio della legge celeste, durante i quali regnerà nel mondo la giustizia, affinché non possa fomentare iniquità contro il popolo di Dio... La terra diventerà fertile e porterà abbondanza di frutti spontaneamente dalle montagne rocciose scorrerà miele nei ruscelli scorrerà il vino e nei fiumi latte. In poche parole, il mondo gioirà e tutta la natura esulterà, essendo stata salvata e resa libera dalla dominazione del male e dell'empietà, dalla colpa e dall'errore. Durante questo periodo, le bestie non si nutriranno di sangue né vi saranno più uccelli predatori; su tutto regnerà pace e tranquillità. Prima della fine dei mille anni, il diavolo tornerà nuovamente libero e riunirà tutte le nazioni pagane per portare guerra alla città santa. La cingerà d'assedio e la circonderà. “Allora la definitiva ira di Dio scenderà sulle nazioni e le distruggerà completamente e l'universo cadrà in una grande conflagrazione. Durante i tre giorni della distruzione, il popolo di Dio rimarrà nascosto nelle caverne della terra, fino a che l'ira di Dio conto le nazioni e il giudizio finale non si compiranno". Allora i giusti usciranno dai loro nascondigli e troveranno tutto intorno scheletri ed ossa /…/ Ma al compimento dei mille anni, Dio rinnoverà l'universo, e i cieli saranno ripiegati e la terra mutata, e Dio farà gli uomini simili ad angeli, ed essi saranno puri come la neve, staranno sempre alla presenza dell'Altissimo e faranno offerte al loro Signore e lo serviranno per sempre. Allo stesso tempo avrà luogo la seconda, generale resurrezione, a seguito della quale i malvagi saranno destinati all'eterna punizione” (Le Divine Istituzioni, vol. 7). “Abbiamo qui quella che, probabilmente, è la più limpida esposizione dell'era della pace nell'antica tradizione della Chiesa. /…/ Vista nel contesto dell'insegnamento allegorico dei primi Padri, l'asserzione che "Cristo stabilirà la sua dimora fra gli uomini per mille anni", ha un significato molto lontano dalla visione millenarista: va letta nel senso di un suo regno spirituale nelle anime. Poiché Lattanzio parla di due giudizi, uno precedente ed uno successivo all'era della pace, è opportuno rivisitare il concetto patristico di "giudizio" per afferrare meglio la cronologia degli eventi nel mondo. I Padri parlano di due giudizi escatologici diversi ma che, tuttavia, sono in relazione tra loro. 1) Il primo giudizio avrà luogo prima dell'avvento dell'era della pace, ed è un giudizio sui non credenti allora in vita sulla terra. 2) Il secondo giudizio avrà luogo immediatamente prima della fine dell'era della pace universale e riguarderà i morti che sono in attesa del Giudizio universale” (P. Joseph L. Iannuzzi, Lo Splendore della Creazione, Edizioni Segno, 2005, pp. 68-72).
3) S. GIUSTINO afferma le due venute di Cristo (Apologia I, 52). Dopo la scomparsa dell'Anticristo, "Gerusalemme, sarà riedificata e in essa saranno radunati i santi prima della venuta di Cristo. /…/ "Io e molti altri la pensiamo così; ma vi sono molti autentici e devoti cristiani che non riconoscono questa dottrina. /..../ Io, e con me tutti i cristiani veramente ortodossi, sappiamo che ci sarà una risurrezione della carne e un periodo di mille anni in Gerusalemme ricostruita, abbellita e ampliata, così come affermano Ezechiele, Isaia e altri profeti" (Dialogo con Trifone, ed. cit., 80, 1-3.5). "Giovanni ha profetizzato che coloro che credono nel nostro Cristo, avrebbero trascorso mille anni in Gerusalemme (cfr. Ap 20,4), dopo di che ci sarà la risurrezione generale e, in una parola, eterna, indistintamente per tutti, e, quindi il giudizio” (Dialogo con Trifone, n. 81, 1-4, ed. cit., pp. 263-265). 4) S. GIROLAMO afferma: "Benché non abbracciamo queste interpretazioni, tuttavia non possiamo condannarle, perché molti uomini ecclesiastici e martiri le hanno affermate" (Migne, Comm. in Hieremiam, 19,10; PL, vol. 24, col 802).
5) TERTULLIANO (155 ‑ 240 d C.) già quando era cattolico, quindi prima di diventare montanista, nel suo trattato “Contro Marcione”, nel Terzo Libro, al Cap. 24, Tertulliano rifacendosi agli insegnamenti di Papia, Giustino Martire e Ireneo sull'era della pace, affermava: “Cristo promette la reintegrazione nello stato di prima /…/ Attestiamo che ci è stato promesso un regno sulla terra, anche se prima di quello del cielo, ma in un diverso stato dell'esistenza, visto che si realizzerà dopo la [prima] resurrezione, che durerà mille anni, nella città di Gerusalemme divinamente costruita e fatta scendere dal cielo /…/ Noi asseriamo che questa città ci è stata data dal Signore per ospitarvi i santi al momento della loro resurrezione, e allietarli con l'abbondanza di benedizioni realmente e naturalmente spirituali, come ricompensa per quelle che in terra hanno disprezzato o perso /…/ Il modo in cui si instaurerà questo regno celeste è questo. Quando vengono a termine i mille anni, entro i quali si completa la resurrezione dei santi, che risorgeranno in tempi diversi a seconda dei loro meriti, seguirà la distruzione del mondo, la conflagrazione di tutte le cose e il Giudizio Universale; a quel punto verremo cambiati immediatamente nella sostanza degli angeli, investiti di una natura incorruttibile e trasportati nel Paradiso celeste [la nuova Gerusalemme]" (Migne, PL, I, col 355-358). Nel suo scritto “Apologia del cristianesimo”, Tertulliano illustra i due stadi finali del regno di Dio: 1) il periodo storico dell'era di pace del regno, che egli chiama allegoricamente "un intervallo millenario" della metaforica durata di mille anni, 2) seguito dal regno eterno ove la razza umana risorgerà per sempre: “Perciò quando quell'intervallo millenario, confine e limite, si sarà compiuto, quando persino la forma esteriore del mondo stesso... scomparirà, allora tutta la razza umana risorgerà per ricevere la ricompensa a seconda di ciò che si è meritata nell'era del bene e del male, e riceverà la ricompensa per tutte le incommensurabili età dell'eternità... Ma gli empi... allo stesso modo verranno consegnati alla punizione delle fiamme eterne” (P. Joseph L. Iannuzzi, Lo Splendore della Creazione, Edizioni Segno, 2005, pp. 62-63).
6) S. IRENEO ha parole chiare e sintetiche: "L'Anticristo dopo aver devastato in questo mondo, regnerà tre anni e mezzo e s'assiderà nel tempio di Gerusalemme (cfr. 2 Tess 2,4); allora verrà il Signore dal cielo sulle nubi, nella gloria del Padre, a cacciare nello stagno di fuoco lui (l'Anticristo) e tutti i suoi seguaci, mentre prolungherà ai giusti il tempo del regno, cioè il riposo del settimo giorno santificato e restituirà ad Abramo la promessa ereditata in questo regno. Dice il Signore: molti verranno dall'oriente e dall'occidente a riposare con Abramo, Isacco e Giacobbe" (Adv. haer., V, 30, 4; Edizioni Cantagalli, Siena, 2002, pp. 230-231).
7) Anche S. AGOSTINO, che dopo il 400 fu molto influenzato dal donatista Ticonio e da quell’Origene autore dell’eresia dell’apocatastasi, dal 389 al 400 invece, nel Sermone 260 C, 3-5 e nella Quaestio 57,2 del De diver. Quaest. 83, dopo aver esposto la “dottrina delle sette età”, esprime la sua adesione ad un “millennio” escatologico: “L’ottavo giorno rappresenta la vita nuova alla fine del mondo; il settimo giorno, il futuro riposo dei santi su questa terra (cfr. Ap 20,4)”. S. Agostino pensava che la venuta dell’Anticristo fosse vicina e che avrebbe coinciso con la fine dell’impero romano. Commentando Gv 21,11 sulla base di Ap 20,4 egli sembra accogliere l’idea di un regno di santi sulla terra, omettendo, come è solito fare, ogni riferimento ai mille anni: “Dapprima i giusti regneranno nel tempo, com’è scritto in Ap 20,6 poi regneranno per sempre nella città descritta in Ap 21”. /…/ Per PRIMASIO, come per Agostino, i “mille anni” possono essere intesi in due modi: 1) dal sesto millennio (della settimana cosmica) alla fine del mondo, 2) oppure tutto il tempo della Chiesa. Tra queste due possibilità CESARIO DI ARLES e BEDA, optano per la prima” (Annali di storia dell’esegesi, 15/1, 1998, EDB, pp. 222-226 e p. 244). Per Agostino il regni dell’Anticristo durerà effettivamente 3 anni e 6 mesi concreti, non simbolici, che stanno dopo e fuori dei “mille anni” (cfr. La Città di Dio, XX, 8,3; 13). TICONIO, nella “Regula V”, dice che i “mille anni” della prima risurrezione coincidono col tempo della Chiesa, ma crede che la fine del mondo è vicina e addirittura pare che ne abbia calcolata la data! “Un autore siriano del XII secolo, DIONIGI BAR SALIBI, morto nel 1171 come vescovo di Amida, spiega l’Apocalisse, riprendendo le antiche interpretazioni di Ippolito” (cfr. Doglio C., Duemila anni di tentativi, Storia dell’interpretazione dell’Apocalisse).
8) “S. CIPRIANO affermava la determinazione della durata del mondo in 7000 anni: nell’ultimo millennio ci sarà il regno millenario terreno. In lui era chiara e forte la convinzione della prossima fine del mondo e perciò della venuta dell’Anticristo” (Annali di storia dell’esegesi , 15/1, 1998, EDB, p. 181). |
LUISA PICCARRETA Questo “giudizio delle nazioni”, questo “giorno del Signore”, possiamo ben assimilarlo alla “terza purificazione” di cui parla Gesù a Luisa Piccarreta: “Figlia diletta mia, voglio farti sapere l’ordine della mia provvidenza. Nel corso di ogni duemila anni ho rinnovato il mondo. 1) Nei primi duemila lo rinnovai col diluvio. 2) Nei secondi duemila lo rinnovai con la mia venuta sulla terra, /.../ 3) Ora siamo circa alla fine del terzo duemila, e ci sarà una terza rinnovazione, ecco pertanto lo scompiglio generale; non è altro che il preparativo alla terza rinnovazione. /.../ in questa terza rinnovazione, dopo che la terra sarà purgata e distrutta in gran parte la generazione presente, sarò ancora più largo con le creature e compirò la rinnovazione col manifestare ciò che faceva la mia Divinità nella mia Umanità” (Quando la Divina Volontà regna nelle anime, pp. 37-38). |
![]() |
CATALINA RIVAS “L’ora è grave, il pericolo imminente. /…/ La Vergine Santissima è Colei che trattiene ancora il “castigo” (Gesù, 25 gennaio 1996). “L’umanità sta vivendo tempi peggiori di quelli del grande diluvio /…/ Dal Cielo cadranno fiamme che distruggeranno tutti i peccatori, assieme con l’opera del maligno” (Gesù, 26 luglio 1996). “Il mondo deve prepararsi a resistere agli attacchi della Bestia. È pronta la Grande Tribolazione e il mondo piangerà lacrime di sangue. /…/ L’umanità sta attraversando la crisi decisiva della sua storia. /…/ Lontano da me, la maggior parte delle nazioni si consegnano alla Bestia” (Gesù, 9 gennaio 1996). “La tribolazione è arrivata all’inizio del suo culmine” (Gesù, 24 gennaio 1996). “Quando esploderà la collera divina e l‘impero delle bestie avrà reso possibile la depravazione finale, sorgerà quel figlio delle tenebre. |
/…/ Riuscirà col potere malefico che gli è stato dato, a distruggere ed annientare i potenti e con essi i fedeli che credono in Me e in Me confidano (cfr. Ap 13, 5-8). /…/ Condurrà l’esercito più crudele e barbaro della terra (cfr. Ap 19, 19; Ap 16, 12-16; Ap 9, 13-19). /…/ Giungerà a Roma. Lui e il suo esercito profaneranno il luogo Santo e sarà abolito il sacrificio (cfr. Dan 9,27; cfr. Mt 24, 15). /…/ Allora, senza che intervenga mano d’uomo, sarà distrutto, perché gli verrà tolto tutto il potere per sempre (cfr. 2 Tess 2,8; cfr. Ap 19, 11-21; cfr. Dan 7,26). Accadrà questo e poi, l’avvento del Mio Regno che sarà un impero eterno /…/ Tutti i popoli della terra saranno governati dalla Mia Legge” (cfr. Dan 7,27; cfr. Ap 11,15.17; cfr. Ap 19,6-8; Ap 20, 4-6)” (Gesù, 11 gennaio 1996). |
![]() |
MEDJUGORJE
Chiediamoci: questi tempi sono vicini? Ci sono già i segni precursori? A Medjugorje la Madonna ha dato 10 segreti: i primi 2 sono avvertimenti all’umanità; il terzo è un segno costituito da un miracolo permanente sulla collina di Mejugorje. Gli ultimi 7 segreti (dal quarto al decimo) riguardano 7 castighi medicinali. Si tratta forse dei 7 sigilli, o 7 trombe o 7 coppe di cui parla l’apocalisse? La Madonna ha anche detto che queste sono le ultime sue apparizioni all’umanità e che dopo i dieci segreti ci sarà un tempo di pace e di primavera dello spirito. Dopo i 10 segreti, il mondo continua e quindi non si tratta della fine del mondo. Si tratta forse della fine dei tempi? E perchè la Madonna dice che non apparirà più? Forse perchè in questo tempo di primavera dello spirito non ce ne sarà bisogno perchè l’umanità avrà il lungo periodo di pace e di grande sviluppo della fede che Giovanni chiama il “millennio”? Sarà forse la settima epoca mariana di Monfort? Il tempo di pace prima del giudizio di San Bonaventura, l’epoca felice di S. Caterina da Siena, la settima età della pace di S. Francesco di Paola? Sarà forse l’era della pace e del grande sviluppo spirituale di San Luigi Orione? Sarà forse il tempo del regno del “settimo giorno santificato” di S. Ireneo o il lungo periodo di pace e di grande sviluppo spirituale - sulla terra - prima del Giudizio finale di Padre H.M. Fèret? Don Guglielmo Fichera
|
Pag. 4 di 4 | ||
<< precedente | 1 - 2 - 3 - 4 |
|
|
![]() |
Associazione Fede, Cultura e Società - a cura di Don Guglielmo Fichera - Ultima modifica: 11/09/2007 ore 16:30 |