Home > DOCUMENTI > Catechesi sull'APOCALISSE > CAPITOLO 17

[12] LE DIECI CORNA CHE HAI VISTE SONO DIECI RE, I QUALI NON HANNO ANCORA RICEVUTO UN REGNO, MA RICEVERANNO POTERE REGALE, PER UN’ORA SOLTANTO INSIEME CON LA BESTIA.
A) “Le 10 corna sono dieci re”. E quindi 10 regni. Questi 10 re entrano in scena non successivamente ma tutti insieme e prendono il potere tutti insieme. Mentre i primi sette re, sono “re” per natura, cioè ereditano ognuno la successione per natura, questi 10 re non lo sono per natura ma ricevono il potere, per un’ora soltanto, insieme all’Anticristo. È da escludere, per questi 10 re, una loro successione cronologica; mentre invece una chiara successione nel tempo caratterizza i sette re. Bisogna pensare che questi 10 re futuri siano un’alleanza di re vassalli e amici dell’Anticristo, successiva e diversa da quella dei 7 re di cui la Bestia è l’ottavo, ma anche uno dei sette. B) “I 10 re sono re satelliti che dipendono in tutto e per tutto dalla Bestia (17, 13.17) e insieme ad essa e da essa manovrati muovono guerra all’Agnello che li sconfiggerà. Prima però si rivolteranno contro Babilonia la grande e la distruggeranno /…/ La Bestia sorregge la città idolatra ma poi l’abbandona, le si rivolta contro e la distrugge: così Babilonia cade per mano di quelle stesse forze che l’hanno sostenuta. Gli idoli si rivoltano contro i loro adoratori ” (Bruno Maggioni, l’Apocalisse per una lettura profetica del tempo presente, Cittadella Editrice, Assisi, 2003, p. 185). C) L’Anticristo, tenendo sotto di sé i re della terra, tiene sotto di sé tutti i popoli che quei re governano. Giovanni fa riferimento certamente alla profezia di Daniele, dove si parla della quarta Bestia (l’Anticristo) e “intorno alle dieci corna che aveva sulla testa e intorno a quell’ultimo corno che era spuntato e davanti al quale erano cadute tre corna. /…/ Quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva. /…/ Le dieci corna significano che 10 re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re e pronunzierà insulti contro l’Altissimo e distruggerà i santi dell’Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo. /…/ Quindi verrà sterminato e distrutto completamente” (Dan 7,20-26).

D) “I quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un’ora soltanto”. Mentre i sette re hanno già governato e quindi hanno già esercitato il loro potere per un periodo di tempo, dei 10 re è detto che essi “non hanno ancora ricevuto un regno” quindi, al presente, sono re senza regno: avranno questo potere solo in futuro e solo dall’Anticristo o grazie all’Anticristo in un’alleanza malefica con lui. Certamente i 7 re e i 10 re non sono assolutamente contemporanei: finita la successione diacronica dei 7 re, per mezzo dell’Anticristo e solo intorno all’Anticristo, proclamatosi imperatore, sorgeranno questi 10 re i quali – vassalli della Bestia - governeranno solo per il tempo della vita dell’Anticristo e quindi regneranno per un tempo relativamente breve. Le ore del male sono contate, solo Dio è eterno. E) L’impressione che Giovanni trasmette è che si tratta di 10 re che, giunti al trono d’un colpo e contemporaneamente in seguito a qualche rivolgimento politico-sociale, sono vassalli della Bestia, ad essa si affidano in tutto e da essa si fanno guidare in tutto. Costituiranno con l’Anticristo escatologico un’alleanza del male, un patto gerarchico tra “lupi” sottomessi, però, tutti all’unica Bestia-sciacallo.

Il testo greco recita: “mìan oran”, “per una sola ora”, ma che può meglio tradursi con “in una stessa ora”, ossia nello stesso tempo. F) “Insieme con la Bestia” . Il testo greco porta “metà”, “con”; il testo della vulgata traduce “post bestiam” che significa “dopo la”, ad indicare “dietro la Bestia” oppure “al seguito della Bestia”; confermando la dipendenza di questi re e di questi regni dalla Bestia. Secondo la profezia di Daniele, tre di questi re verranno uccisi dalla Bestia, gli altri sette si assoggetteranno all’Anticristo (cfr. Dan 7,24) in modo che la Bestia diventerà l’unico re e capo assoluto dell’impero mondiale. Secondo alcuni esegeti questi 10 re sarebbero i “re dell’oriente” di Ap 16,12; secondo altri simboleggerebbero tutti i re complici dell’Anticristo. G)L’alleanza della Bestia (l’Anticristo) con i re appare in modo esplicito in Ap 19,19, per la battaglia di Armaghedon; mentre né l’una (la Bestia) né gli altri (i 10 re o i re della terra) compaiono nella seconda battaglia (Gog e Magog), cioè nello scontro finale (Ap 20, 7-10).

[13] QUESTI HANNO UN UNICO INTENTO: CONSEGNARE LA LORO FORZA E IL LORO POTERE ALLA BESTIA.
“Hanno un unico intento: consegnare il loro potere alla Bestia”. Sono animati tutti dallo stesso sentimento di odio contro l’Agnello, contro Gesù (“essi combatteranno contro l’Agnello”, v. 14). Per questo motivo si metteranno completamente al servizio dell’Anticristo, ritenuto capace di realizzare bene e meglio di loro questo progetto e di utilizzare al meglio le loro forze e il loro potere per riuscire nell’impresa di detronizzare l’Agnello.

[14] ESSI COMBATTERANNO CONTRO L’AGNELLO, MA L’AGNELLO LI VINCERÀ, PERCHÉ È IL SIGNORE DEI SIGNORI E IL RE DEI RE E QUELLI CON LUI SONO I CHIAMATI, GLI ELETTI E I FEDELI”.
Tutti questi re con i loro regni, sotto l’Anticristo e da lui guidati, muoveranno guerra contro l’Agnello per la battaglia di Armaghedon (Ap 16,13.16). A) “Ma l’Agnello li vincerà perché è il Signore dei signori e il Re dei re”. Gesù, perché è Dio, li vincerà, eliminerà per sempre l’Anticristo e distruggerà tutti i suoi empi seguaci ed adoratori (Ap 19, 11-21). Nel N.T. questi titoli sono riservati a Dio (1 Tm 6,15-16) e a Cristo (Ap 19,16; Ap 1,5). È evidente che l’annuncio della guerra che questi re muoveranno all’Agnello è l’annuncio della battaglia di Armaghedon (Ap 16,16; Ap 19,19), anche perché, in quel caso, il Logos che si accinge alla battaglia riceve proprio l’appellativo di “Re dei re e Signore dei signori” (Ap 19,16).

B) “E quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli”. Il testo greco recita: “kai oì met autou kletoì kai èklektoi kai pistoì”, “e quelli con Lui (sono) chiamati ed eletti e fedeli”; che si può tradurre “coloro che sono (vengono) con Lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli”. Nel N.T. frequentemente i cristiani sono definiti “i chiamati e gli eletti” (Rom 1,6; 8,28.33; 1 Cor 1,2; Gd 1). Qui viene aggiunto un terzo aggettivo: “fedeli”. I cristiani di Smirne vengono così esortati: “Sii fedele fino alla morte, e ti darò la corona della vita. /…/ Il vincitore non sarà colpito dalla morte seconda” (Ap 2,10-11). In questo passo “i chiamati, gli eletti e i fedeli” partecipano alla vittoria dell’Agnello. C) La vittoria di Gesù sull’Anticristo è descritta in Ap 19, 11-21. L’armata che accompagna l’Agnello è descritta in questi termini: “Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro” (Ap 19, 14). Sembrerebbe trattarsi di un esercito celeste, per cui – oltre agli angeli, certamente presenti – e ai santi che già conosciamo, questi “chiamati, eletti e fedeli”, potrebbero essere i martiri decapitati dell’Anticristo, cioè la schiera dei santi, dei testimoni e dei martiri che durante il regno dell’Anticristo hanno preferito perdere la loro vita, ma non rinnegare Gesù e diventare servi della Bestia.

[15] POI L’ANGELO MI DISSE: “LE ACQUE CHE HAI VISTE, PRESSO LE QUALI SIEDE LA PROSTITUTA, SIMBOLEGGIANO POPOLI, MOLTITUDINI, GENTI E LINGUE.
“Le acque che hai viste”. L’angelo adesso ritorna a fornire a Giovanni delle spiegazioni che riguardano la visione iniziale della donna seduta sopra la bestia (con 7 teste e 10 corna), cioè la grande prostituta che siede presso le grandi acque (v. 1). Le grandi acque simboleggiano i vari popoli, le varie genti e lingue su cui si estenderà l’impero idolatrico dell’Anticristo e che questo impero andranno a costituire. Nel testo greco “laoi kai ocloi eìsì, kai etne kai glossai” , “popoli e folle sono e nazioni e lingue”. La traduzione completa dunque è: “Le acque su cui hai visto seduta la meretrice sono popoli, folle, nazioni e lingue”.

[16] LE DIECI CORNA CHE HAI VISTE E LA BESTIA ODIERANNO LA PROSTITUTA, LA SPOGLIERANNO E LA LASCERANNO NUDA, NE MANGERANNO LE CARNI E LA BRUCERANNO COL FUOCO.
A) I 10 re o regni e anche la Bestia odieranno la donna-prostituta, Babilonia la grande; la spoglieranno e la lasceranno nuda. Addirittura ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco (la daranno alle fiamme). Il testo greco dice proprio così! “Assistiamo ad una sorta di colpo di scena: gli alleati di Babilonia, o comunque i suoi sostenitori si rivoltano contro di lei e la distruggono. Ci saremmo attesi che la Bestia e i suoi 10 re combattessero contro l’Agnello, non contro Babilonia. Avviene qui un capovolgimento di situazione più volte denunciato dai profeti per Gerusalemme, destinata ad essere distrutta dai propri amanti-alleati, idolatri e stranieri” (E. Lupieri, op. cit., p. 277).

B) La donna – sia essa solo un’apostasia mondiale di una società idolatrica, sia essa uno Stato-idolo, sia essa una struttura mondiale che deve “traghettare” l’umanità verso l’impero dell’Anticristo – è solo una manifestazione, un’incarnazione temporanea della Bestia, una realtà strumentale, di servizio, una sovrastruttura che serve solo da apri-pista all’affermazione totale e mondiale del regno dell’Anticristo. I 10 re dell’Anticristo, dopo essere stati un sostegno della prostituta, l’abbandonano, la spogliano, la uccidono e la bruciano (cfr. Ez 16,39-41; 23,25-29). È fotografata la fine misera che farà chiunque verrà soggiogato e si farà sopraffare dall’Anticristo: anche i suoi collaboratori verranno eliminati pur di realizzare il suo progetto idolatrico. La Bestia si unisce a qualcuno e lo sostiene solo per calcolo e opportunismo. Babilonia sarà distrutta dallo stesso potere satanico su cui essa poggia. Babilonia la grande viene castigata e distrutta dall’Anticristo: essa è stata come un rivestimento, come una maschera o una pelle indossata in attesa della rivelazione-affermazione idolatrica dell’Anticristo.

Da questo momento in poi, l’Anticristo si proclama Dio e richiede l’obbedienza e l’adorazione di tutti gli uomini della terra (cfr. 2 Tess 2,3-4). C) Con le parole di Ezechiele – allorché questi profetava la distruzione di Gerusalemme proprio ad opera dei regni con i quali Giuda aveva stretto alleanze idolatriche, invece di riporre fiducia in Jahvè (cfr. Ez 16,30-41; 23, 25-29), Giovanni afferma il castigo di Babilonia la grande proprio ad opera di quei regni e di quei popoli che – al pari di essa - servono la Bestia. Chiunque è schiacciato sotto un potere tirannico e idolatrico, odia chi lo soffoca proprio con quel potere abusivo, vuole liberarsene e, appena si offre l’occasione, fa di tutto per distruggerlo. C) Il passo s’ispira chiaramente ad Ez 23,29, dove si parla del castigo che Dio sta per infliggere alla sua Gerusalemme infedele: “Essi (Babilonesi ed Assiri) ti prenderanno in odio, s’impadroniranno di tutto il frutto del tuo lavoro, lasciandoti completamente nuda; così sarà svelata la vergogna delle tue prostituzioni, della tua scelleratezza e delle tue libidini”. D) Questo divorzio tra la donna e la Bestia si può collocare solo nel tempo dell’ottavo re, cioè quando l’Anticristo si sarà proclamato unico imperatore del mondo, e quando si esalterà, proclamandosi “dio”. Dirà che Cristo era un impostore e che lui, la Bestia, è il vero Cristo!!! “La distruzione della donna-prostituta, di Babilonia la grande, precede la prima battaglia, Armaghedon (Ap 19,19,21) a seguito della quale il Satana è incatenato per “mille anni” (E. Lupieri, L’Apocalisse di Giovanni, Arnoldo Mondadori Editore, 2000, pp. 269-270). E) Si può pensare ad un’organizzazione mondiale, internazionale, alla massoneria, ad una istituzione internazionale, o ad altro, di cui la Bestia e i 10 re, ancora senza regno, si serviranno per “pilotare” la politica mondiale in loro favore: al momento opportuno si libereranno del “cavallo di Troia” per dominare direttamente loro, in modo feroce e tirannico, l’intero pianeta, proclamando apertamente i loro principi anticristiani e mettendo apertamente in atto una campagna di persecuzione e di martirio contro i cristiani. F) “Abbiamo visto che l’inizio del “millennio” è il momento in cui pare più logico situare l’attività dei 10 re. Anche la distruzione della città, della donna-prostituta, compiuta dai 10 re e dalla Bestia segnerà l’inizio della loro attività, e quindi del “potere regale” di questa forze malvage” (E. Lupieri, op. cit., p. 278).

[17] DIO INFATTI HA MESSO LORO IN CUORE DI REALIZZARE IL SUO DISEGNO E DI ACCORDARSI PER AFFIDARE IL LORO REGNO ALLA BESTIA, FINCHÉ SI REALIZZINO LE PAROLE DI DIO.

A) Dio, che agisce in modo provvidenziale dietro e dentro ogni avvenimento della storia, ha spinto i 10 re a fare lega contro Babilonia e ad affidare il loro regno solo all’Anticristo. B) “Finché si realizzino le parole di Dio”. Infatti i 10 re si legano all’Anticristo, ma poi l’Anticristo viene distrutto e con esso tutto il male e tutti gli empi che a lui si erano legati ed assoggettati. La distruzione di tutto questo male e degli adoratori della Bestia avverrà con la venuta trionfale del regno di Cristo. “Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e sonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti” (Ap 10, 7). C) “L’Apocalisse non perde occasione per sottolineare che tutto sempre si svolge sotto lo stretto controllo della Provvidenza di Dio e per ricordare al lettore che ogni vittoria delle forze del male è illusoria” (E. Lupieri, L’Apocalisse di Giovanni, Arnoldo Mondadori Editore, 2000, p. 253). D) La distruzione della donna-prostituta ad opera della Bestia e dei suoi 10 re (o Presidenti di Repubblica) deve precedere cronologicamente e non seguire la disfatta della loro coalizione infernale, ad opera dell’Agnello (Ap 17,14).

Il progetto di Dio è che tutte le forze del male si consegnino alla Bestia e, sconfiggendo la Bestia, Gesù sconfigga tutto il male.

[18] LA DONNA CHE HAI VISTA SIMBOLEGGIA LA CITTÀ GRANDE, CHE REGNA SU TUTTI I RE DELLA TERRA.
A) La donna-prostituta, come è stato più volte affermato, simboleggia Babilonia la grande (Ap 18, 3.10.16) definita “immensa città” (Ap 18, 18-19). Essa dominerà su tutta la terra, avrà un potere e un’estensione mondiale ed eserciterà, quindi, un potere politico sovranazionale; crederà di essere invulnerabile e senza fine. B) “Questa donna è la “città grande”. /…/ La “città grande “ non può non essere Gerusalemme. /…/ L’aspetto negativo di Gerusalemme non deve stupire. /…/ L’unica donna, sede della promessa, ora diviene “prostituta”, per ridiventare “sposa” nel finale del libro: la “sposa-prostituta di Osea (1,2), simbolo di Israele” (E. Lupieri,op. cit., p.280). C) Dopo essersi liberati di Babilonia, il regno dell’Anticristo sarà il più feroce e il più sanguinario di tutta la storia, esercitando un potere dispotico e dittatoriale senza precedenti. Soprattutto si distinguerà per la più sanguinosa e crudele persecuzione contro i cristiani, il principale e ossessivo bersaglio della immonda Bestia satanica; ma su di essa si abbatterà il giudizio terribile di Dio e più non sarà. “Dopo la caduta di Babilonia viene annunciata la fine della Bestia e del falso Profeta” (Angelo Comastri, Apocalisse, un libro che interpreta il presente, E.M.P., 2001, p.97).

Don Guglielmo Fichera

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Associazione Fede, Cultura e Società - a cura di Don Guglielmo Fichera - Ultima modifica: 11/09/2007 ore 16:30