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IL  CODICE  DI  DAN  BROWN  
ALTERA  LE  CONVINZIONI


Un sondaggio mostra l’impatto de “Il Codice Da Vinci” in Gran Bretagna



ROMA, mercoledì, 17 maggio 2006 ( ZENIT.org ).- Una recente ricerca ha dimostrato che la lettura de “Il Codice Da Vinci” ha minato la fiducia del popolo britannico nelle affermazioni della Chiesa cattolica.
Dopo aver letto il bestseller di Dan Brown, è raddoppiata la tendenza a credere che Gesù Cristo abbia avuto dei figli ed è quadruplicata quella a pensare che l’organizzazione cattolica Opus Dei sia una setta assassina, secondo i risultati di una ricerca dell’Opinion Research Business (ORB) resi noti questo martedì dal The Da Vinci Code Response Group.
Il Gruppo, che non costituisce alcun organismo ufficiale della Chiesa cattolica, è convinto del fatto che i risultati della ricerca mostrano il bisogno di un “avvertimento” all’inizio del film.
Il coordinatore del The Da Vinci Code Response Group è il dottor Austen Ivereigh, Direttore per gli Affari Pubblici dell’Arcivescovo di Westminster, il Cardinale Cormac Murphy-O'Connor. Del suo staff fanno parte anche un abate benedettino, un sacerdote gesuita, teologi, membri dell’Opus Dei e laici. Sono cinque le domande poste dall’ORB lo scorso fine settimana ad un campione rappresentativo a livello nazionale di oltre 1.000 adulti.
La ricerca sottolinea l’enorme popolarità del romanzo, che in Gran Bretagna è stato letto da più di un adulto su cinque (22%) di tutte le età.
Allo stesso modo, mostra anche la vulnerabilità nei confronti della mistura tra fatti e finzione operata da Brown.
Di quanti hanno letto il libro, quasi uno su tre (32%) pensa che il “Priorato di Sion” sia una vera organizzazione medievale, mentre, fra quanti non hanno letto il romanzo, solo il 6% è di questa idea.
Il Priorato di Sion, fondato da Pierre Plantard il 7 maggio 1956 ad Annemasse – località posta alla frontiera franco-svizzera –, è quindi un’idea del ventesimo secolo, mentre Dan Brown all’inizio del romanzo, nella pagina delle Informazioni storiche (scomparsa nelle successive ristampe del libro), la presenta come una vera organizzazione medievale la cui storia sarebbe contenuta ne Les Dossier Secrets scoperti nel 1975 presso la Bibliothèque Nationale di Parigi.
Il libro ha anche contribuito a minare uno dei principali fondamenti dei Vangeli, portando centinaia di migliaia di lettori a credere che Gesù abbia avuto dei figli da Maria Maddalena.
Il 60% degli adulti intervistati, dopo aver letto il libro, crede che questa affermazione sia vera, mentre la percentuale scende al 30% tra coloro che non lo hanno letto.

Il nostro sondaggio mostra che per molta gente ‘Il Codice Da Vinci’ non è solo un intrattenimento”, ha detto Austen Ivereigh. “Per molti è solo finzione, ma un allarmante numero di persone prende le sue dichiarazioni molto sul serio”.
Il Gruppo ha chiesto alla Sony Pictures di includere all’inizio del film una dichiarazione che affermi che la pellicola è pura finzione.
Il regista, Ron Howard, ha rifiutato la settimana scorsa questa richiesta, dicendo che il film non aveva più bisogno di una dichiarazione simile rispetto ad un thriller.


“Fin dall’inizio, la strategia di mercato dietro ‘Il Codice Da Vinci’ è consistita nell’affermare che è basato su teorie rispettabili”, ha osservato Ivereigh.
“Brown e la Sony hanno incoraggiato la gente a prenderlo sul serio, nascondendo il fatto che si tratta di finzione. Il nostro sondaggio mostra che dovrebbero assumersi la responsabilità della loro disonestà e pubblicare un avvertimento”.
Dalla ricerca emergono anche delle rassicurazioni per la Chiesa cattolica. Il 52% degli intervistati non crede che abbia coperto la verità su Gesù Cristo, e il fatto di aver letto il libro non ha avuto praticamente impatto (50%) su questa percezione.
Tuttavia, gli altri che hanno letto il libro sono più propensi (36%) di quanti non l’hanno letto (25%) a credere che la Chiesa abbia intrapreso una cospirazione di 2.000 anni per coprire la verità.
Alla domanda sull’ipotesi che l’organizzazione cattolica Opus Dei abbia mai ordinato o eseguito omicidi, il 17% dei lettori ha risposto affermativamente, contro il 4% di quanti non hanno letto il libro.
Jack Valero, portavoce dell’Opus Dei in Gran Bretagna, ha detto che si tratta di una statistica “sorprendente”.
“Da quando siamo stati fondati nel 1928, l’Opus Dei ha promosso i più elevati standard morali, diffondendo un messaggio di amore e comprensione cristiani, ma ‘Il Codice Da Vinci’ ha persuaso centinaia di migliaia di persone del fatto che abbiamo le mani sporche di sangue”.
 “Abbiamo detto che ‘Il Codice Da Vinci’ è un divertimento innocuo finché non lo si prende sul serio”, ha aggiunto Ivereigh. “Ma sarà dura per i cattolici godersi il film sapendo che centinaia di migliaia di persone lo prendono sul serio”.


Data pubblicazione: 17/05/2006



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Associazione Fede, Cultura e Società - a cura di Don Guglielmo Fichera - Ultima modifica: 26/04/2007 ore 15:00